La tua ultima bolletta della luce è più salata del solito senza che ci sia un motivo evidente? Potrebbe essere l’occasione per una Verifica dispersione elettrica. La colpa di una dispersone elettrica, una vera e propria “perdita” di energia dovuta a un cattivo funzionamento dell’impianto. Il più delle volte all’origine può esserci un impianto vecchio oppure isolato male, cavi collegati non correttamente o scoperti, un salvavita difettoso, ma anche interruttori e prese che non funzionano come dovrebbero, o persino elettrodomestici, spessoAnche dispositivi nuovi e apparentemente perfetti possono generare delle dispersioni, magari solo perché l’alimentatore del dispositivo è isolato male, o il collegamento è stato predisposto male. I campanelli d’allarme In realtà una piccola dispersione di energia elettrica è praticamente fisiologica e non deve destare preoccupazione, bisogna invece allertarsi quando questo causa un balzo in avanti nella tariffa luce sostenuta mensilmente.Non è solo una questione di costi, c’è in gioco anche la sicurezza, perché dispersioni troppo elevate non provocano solo bollette più care, ma possono mettere in pericolo gli abitanti della casa, che rischiano folgorazioni se, per esempio, entrano in contatto con l’elettrodomestico o la presa difettosa.Il più delle volte la spia che c’è qualche problema di questo tipo è il salvavita, che scatta in continuazione o comunque più spesso di quanto dovrebbe, senza che ne riusciamo a capire il motivo. Accade perché l’apparecchio ci sta segnalando che c’è un sovraccarico, o che qualcosa non va. Non è detto però che il contatore dia segnali, perché magari la dispersione non raggiunge mai il picco necessario per attivare il dispositivo di sicurezza (per gli impianti domestici questo valore solitamente è di 30mA).In quel caso è comunque una bolletta della luce “anomala” a farci capire che qualcosa non va. I passi da fare Se si ha un sospetto, la prima cosa da fare è controllare il contatore della luce. Bisogna farlo quando gli elettrodomestici non sono in funzione, oppure quelli collegati hanno consumi molto bassi.In questo caso, se sul display compare il messaggio “massima utenza superata” , significa che l’impianto è in sovraccarico. E le motivazioni sono due: qualcuno sta utilizzando l’energia elettrica del vostro appartamento, oppure c’è una dispersione elettrica. Se invece il salvavita scatta in continuazione, ma il contatore non segnala sovraccarichi, la causa potrebbero essere con molta probabilità un elettrodomestico vecchio o collegato male.Per capire quale sia basta fare una prova, che consiste nello staccare tutte le spine degli apparecchi a contatore spento, per poi riaccenderlo. A quel punto basterà riattaccare uno a uno tutti i dispositivi, tenendo d’occhio contemporaneamente il contatore. Sarà facile in questo caso individuare l’apparecchio responsabile della dispersione, perché sarà quello la cui accensione provocherà la reazione del salvavita o uno scatto avanti dei consumi.Il tester se nemmeno in questo caso riuscite a individuare il responsabile della dispersione, allora non resta che comprare un tester. Si tratta di uno strumento che si collega a tutti gli apparecchi di casa, ed è in grado di verificare il livello di dispersione.Per effettuare un check, non bisogna fare altro che attaccarlo anche all’elettrodomestico spento o alle prese di corrente collegate, perché calcola in tempo reale l’elettricità consumata. Di conseguenza sarà facile capire se il problema ha origine da lì. Se è così, bisognerà chiamare un tecnico per l’intervento.
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Per elettricista si intende, in modo generico, un artigiano addetto alla realizzazione e alla posa di impianti elettrici e di apparati di distribuzione dell’energia elettrica in un sito produttivo (fabbrica, stabilimento, magazzino) o in una abitazione civile.
L’installatore elettrico è invece perciò un tecnico in grado di installare un impianto elettrico, cioè praticamente progettare lo schema dell’impianto, reperire i materiali e provvedere al loro fissaggio, assemblaggio, collegamento, prova funzionale e collaudo.
L’impianto elettrico indica, nel campo dell’ingegneria elettrica, l’insieme di apparecchiature elettriche, meccaniche e fisiche atte alla trasmissione e all’utilizzo di energia elettrica. La figura professionale che si occupa della realizzazione e manutenzione di tali impianti è quella dell’elettricista.
Esistono due grandi categorie di impianti elettrici: impianti civili e impianti industriali. I primi si utilizzano nelle abitazioni private e nei luoghi di pubblico accesso come scuole e ospedali; i secondi si utilizzano nei luoghi di lavoro e di produzione e sono spesso utilizzati per movimentare e automatizzare le “macchine” nelle industrie. (Wikipedia)