La maggioranza di persone che leggerà questo articolo che parla di certificati impianti elettrici saprà più o meno di che cosa si parla anche se non è particolare, e cioè che stiamo parlando di un documento previsto dalla legge in Italia che attesta la conformità di un qualsiasi impianto elettrico che sia industriale o civile non fa differenza
Non dobbiamo considerare questa certificazione come un inutile orpello burocratico anche se in Italia ci stanno tanti in effetti perché in realtà è un modo per proteggere casa nostra e soprattutto per proteggere noi, e che ci sta all’interno e in ultima istanza per proteggere anche gli elettrodomestici
Ed è un tipo di certificato che deve essere redatto da professionista o dalla ditta che lo ha installato oppure che ha eseguito un intervento di manutenzione sull’impianto che in certi casi è fondamentale, e in molti altri comunque consigliato
Teniamo presente che questo documento che viene chiamato anche Dico è un documento che riguarda qualsiasi tipo di impianto e quindi anche di impianti radiotelevisivi o quelli per la protezione incendi o la videosorveglianza o i cancelli
E come dicevamo siccome Parliamo di un qualcosa di obbligatorio per legge e se qualcuno pensa di fare il furbo rischia di prendersi una multa che va dai mille ai 10.000€ proprio a tutela di chi sta in quella casa semplicemente perché un impianto non è a norma e che non è stato certificato come tale non è sicura
Un altro motivo per il quale è stata prevista quella legge anche di impedire che ci siano delle persone che si improvvisano a fare questo tipo di impianto e installarlo, e quindi sono tecnici improvvisati che non hanno qualifiche e competenze, e quindi rischiamo che spendiamo soldi inutilmente senza seguire le regole tra l’altro
Mentre c’è proprio un decreto che stabilisce le ditte ai tecnici che sono iscritte al registro delle imprese e hanno requisiti professionali sono abilitate a fare tutto questo e non solo
Bisognerebbe conoscere nei dettagli la struttura della certificazione impianti elettrici
Sempre per quanto riguarda la certificazione dell’impianto elettrico è comunque un documento molto dettagliato che riguarda il lavoro eseguito su un impianto come ad esempio nella prima parte troveremo i riferimenti della ditta che lo ha eseguito compreso il proprietario e il rappresentante legale
Ma soprattutto questa ditta dovrà dichiarare e attestare che l’impianto è stato realizzato a regola d’arte e quindi seguendo tutte le pratiche che devono essere eseguite e sfruttando tutti i materiali che sono idonei e sono due cose molto importanti
O ad esempio potremmo parlare come altra parte di questo documento anche il libretto di istruzioni e manutenzione che dà tutte le informazioni che servono non solo la responsabile dell’impianto, ma anche che lo utilizzo più fa manutenzione al proprietario su come mantenerlo in buone condizioni
In poche parole grazie a questo certificato e avremo la certezza dell’affidabilità, sicurezza e funzionalità dell’impianto elettrico che abbiamo a casa nostra, ed è un qualcosa che ormai deve entrare in testa come un qualcosa di obbligatorio.
Link Utili:
Per elettricista si intende, in modo generico, un artigiano addetto alla realizzazione e alla posa di impianti elettrici e di apparati di distribuzione dell’energia elettrica in un sito produttivo (fabbrica, stabilimento, magazzino) o in una abitazione civile.
L’installatore elettrico è invece perciò un tecnico in grado di installare un impianto elettrico, cioè praticamente progettare lo schema dell’impianto, reperire i materiali e provvedere al loro fissaggio, assemblaggio, collegamento, prova funzionale e collaudo.
L’impianto elettrico indica, nel campo dell’ingegneria elettrica, l’insieme di apparecchiature elettriche, meccaniche e fisiche atte alla trasmissione e all’utilizzo di energia elettrica. La figura professionale che si occupa della realizzazione e manutenzione di tali impianti è quella dell’elettricista.
Esistono due grandi categorie di impianti elettrici: impianti civili e impianti industriali. I primi si utilizzano nelle abitazioni private e nei luoghi di pubblico accesso come scuole e ospedali; i secondi si utilizzano nei luoghi di lavoro e di produzione e sono spesso utilizzati per movimentare e automatizzare le “macchine” nelle industrie. (Wikipedia)